Dalla ricerca dispersi alle difficoltà burocratiche, Gabrielli ricorda i 30 mesi dell’emergenza Concordia

L’allora capo dipartimento della Protezione Civile ripercorre nel libro “Naufragi e nuovi approdi” il disastro della Costa Concordia e la storia della protezione civile con una riflessione estremamente lucida sulle “ammaccature” del sistema

Franco Gabrielli, nato a Viareggio, è attualmente Sottosegretario di Stato alla presidenza del Consiglio dei ministri, autorità delegata per la sicurezza della Repubblica. Nel novembre 2010, assunse l’incarico di capo dipartimento della Protezione civile e si è occupato, in qualità di commissario delegato dal Governo, delle operazioni per il recupero e la messa in sicurezza della Costa Concordia, nomina che arrivò ben 8 giorni dopo il naufragio. Nel 2015 è stato poi nominato prefetto di Roma e nel 2016 capo della Polizia e direttore generale della Pubblica Sicurezza.
A dieci anni di distanza Gabrielli racconta quello che avvenne in quei trenta mesi: dalle prime settimane, quando la corsa contro il tempo per cercare i dispersi andava in parallelo con la messa in sicurezza della nave, alle difficoltà e alle preoccupazioni legate al rischio ambientale, alla manovra del parbuckling, ovvero il raddrizzamento della nave, e al successivo rigalleggiamento della Concordia fino ad arrivare al porto di Genova e del perché non fu scelto quello di Piombino.
Una analisi estremamente lucida che mette in evidenza i rischi che sono stati affrontati oltre agli ostacoli sia a livello politico che burocratico (ripercorrendo tutti i provvedimenti e gli atti emanati) incontrati nella gestione dell’emergenza. Una riflessione che parte dal tragico evento della Concordia per poi allargarsi alle emergenze successive e a quelle tutt’ora in corso che mette in luce l’estrema operatività ma anche le “ammaccature” del sistema deputato alla gestione delle emergenze e dei grandi eventi nel nostro Paese.

Fonte:https://www.intoscana.it
scritto da Chiara Bianchini

Facebook
Twitter
Telegram
WhatsApp
LinkedIn
Email

Articoli

Terremoto in Turchia e Siria: bilancio sale a oltre 23.700 morti

Il bilancio del terremoto che ha colpito Turchia e Siria continua a salire, con oltre 20.213 vittime in Turchia e altri 3.553 in Siria. Nel frattempo, c’è il rischio di un’epidemia di colera nella Siria devastata dal terremoto. L’Agenzia ONU World Food Programme ha fornito assistenza alimentare di emergenza a 115.000 persone in Siria e Turchia nei primi giorni dopo il terremoto.

Leggi ancora »

Terremoto Turchia e Siria. “Una catastrofe”

Il bilancio delle vittime del terremoto che ha colpito la Turchia e la Siria il 7 febbraio 2023 è superiore a 12.000 morti. Nella sola Turchia, oltre 5.894 persone hanno perso la vita, mentre in Siria si contano 1.932 morti. La scossa ha provocato il crollo di centinaia di abitazioni e danni ingenti al patrimonio culturale.
Quale è stata la mobilitazione internazionale?

Leggi ancora »