redazione epcv
Il bilancio delle vittime del terremoto che ha colpito la Turchia e la Siria il 7 febbraio 2023 è superiore a 12.000 morti. Nella sola Turchia, oltre 5.894 persone hanno perso la vita, mentre in Siria si contano 1.932 morti. La Turchia ha mobilitato centinaia di squadre di soccorso, composte da personale militare, vigili del fuoco e medici, che hanno lavorato senza sosta per estrarre persone vive dalle macerie Il Presidente turco Erdogan ha dichiarato lo stato di emergenza per tre mesi nelle 10 province del sud est della Turchia interessate dal sisma. In molti casi, i soccorsi sono stati lenti, con le persone che inviavano messaggi vocali da sotto le macerie per chiedere aiuto.
Il terremoto del 7 febbraio 2023 in Turchia e Siria dal punto di vista ingegneristico, ha generato azioni sulle strutture (principalmente forze orizzontali), che hanno danneggiato gli edifici in funzione del rapporto relativo tra l’intensità delle scosse e la capacità della parte strutturale di resistere. Per quanto riguarda l’intensità delle scosse, le stime degli esperti parlano di uno spettro di accelerazione pari a 500 volte quello del terremoto di Amatrice del 2016. La scossa ha provocato il crollo di centinaia di abitazioni e danni ingenti al patrimonio culturale.Per far fronte al disastro, sono state immediatamente mobilitate organizzazioni di volontariato da Turchia e Siria per fornire assistenza e cibo alle vittime. Anche paesi come Israele, che hanno fornito aiuti alla Turchia e alla Siria, hanno contribuito alla mobilitazione internazionale. La Federazione Internazionale della Croce Rossa e della Mezzaluna Rossa (IFRC) ha aperto un appello di emergenza per aiuti internazionali alle organizzazioni turche e siriane che lavorano sul fronte. I volontari stanno facendo del loro meglio per far fronte al disastro, ma la situazione è davvero grave e necessita dell’aiuto di tutti.
In questa situazione di estrema emergenza, vari paesi hanno inviato squadre di soccorso in Turchia. Il Messico, ad esempio, ha inviato 16 cani da soccorso altamente specializzati, alcuni dei quali vantano curriculum di salvataggi sotto le macerie da terremoti in Messico, Haiti, Guatemala ed Ecuador. I cani, hanno conquistato il cuore dei messicani, compiendo veri e propri miracoli. L’aiuto è arrivato anche da decine di paesi, tra cui l’Italia, gli Stati Uniti, l’Ungheria, la Grecia e l’Iraq. Il Kurdistan iracheno ha ripreso le esportazioni di petrolio attraverso la Turchia, dopo averle sospese
per precauzione a seguito del terremoto.Si teme che il bilancio delle vittime continui ad aumentare, con le stime dell’Organizzazione Mondiale della Sanità che prevedono fino a 20.000 morti.
Referenze:
Terremoto in Turchia e in Siria: prosegue contributo della Difesa
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